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Il Palazzo della Repubblica apre i suoi interni rinnovati, per presentare alla mostra permanente circa 200 oggetti, tra i più preziosi e unici, appartenenti al tesoro della Biblioteca Nazionale.

Si tratta dei monumenti della letteratura polacca e mondiale a partire dall’VIII secolo d.C. fino ai tempi moderni, alcuni di loro inseriti nel Registro della Memoria del Mondo dell’UNESCO.

L’esposizione segue un ordine cronologico. La apre il monumento più vecchio della storiografia polacca – L’Antico Annale di Santa Croce, con la frase, che inizia la storia di Polonia: “Dubrovka venit ad Miskonem”, e la chiude Il messaggio del signor Cogito di Zbigniew Herbert, con le parole significative: “Sii fedele Va’”.

Sono stati esposti preziosi cimeli dei vincitori polacchi del Premio Nobel: gli autografi del Quo vadis? e dei Cavalieri della Croce di Henryk Sienkiewicz, la lettera di Maria Skłodowska-Curie, i quaderni di Czesław Miłosz, e perfino la sua medaglia del Premio Nobel.

Tra gli oggetti presentati si trovano anche dei manoscritti e delle prime edizioni di alcune opere famose della letteratura polacca, scritti tra gli altri da: Jan Kochanowski, Mikołaj Rej, Jan Chryzostom Pasek, Jan Potocki, Adam Mickiewicz, Juliusz Słowacki, Cyprian kamil Norwid, Józef Ignacy Kraszewski, Eliza Orzeszkowa, Bolesław Prus, Stefan Żeromski, Maria Konopnicka, Krzysztof Kamil Baczyński, Zofia Nałkowska, Bruno Schulz, Kazimierz Moczarski e Witold Gombrowicz.

Una parte separata della mostra è dedicata all’eredità di Fryderyk Chopin, in cui occupa un posto importante la partitura del suo concerto n. 2 in Fa minore. Altre raccolte musicali della Biblioteca Nazionale rappresentano: Rota, canto patriottico polacco con la musica di Feliks Nowowiejski, Sinfonia dei Canti Lamentosi di Henryk Mikołaj Górecki, i Muri di Jacek Kaczmarski – l’inno del sindacato Solidarność, ma anche delle opere della musica popolare, come Małgośka di Agnieszka Osiecka, Zegarmistrz światła di Tadeusz Woźniak, e la bozza della musica di Krzysztof Komeda per Rosemary’s Baby, un film di Roman Polański.

Nella mostra non poteva mancare il libro che ha cambiato il mondo, cioè l’opera epocale di Niccolò Copernico De Revolutionibus Orbium Caelestium, ed anche la più preziosa delle quattro copie lussuose della Sforziada – uno dei libri più famosi dell’Italia rinascimentale.

Inoltre, nel Palazzo della Repubblica sono presentati i monumenti più vecchi della lingua polacca. Tra loro Sermoni della Santa Croce e Salterio di San Floriano, ed anche le opere antiche della storiografia polacca – non solo il suddetto Antico Annale di Santa Croce, ma pure le cronache di Gallo Anonimo, di Wincenty Kadłubek, di Jan Długosz.

Nelle vetrine si trovano i codici che costituiscono il fondamento del diritto polacco e lituano, ad esempio gli statuti di Casimiro il Grande e lo statuto di Jan Łaski, i due statuti lituani più antichi, e gli atti giuridici più importanti – copie a stampa della costituzione del 3 maggio 1791, il progetto della costituzione per l’Europa di Wojciech Jastrzębowski, ed anche l’unica copia sopravvissuta dell’opuscolo politico I Polacchi possono recuperare l’indipendenza? di Józef Pawlikowski.

Il mondo della scienza polacca, oltre a Copernico e Skłodowska-Curie rappresentano: Wacław Seweryn Rzewuski, orientalista e pioniere dell’etnografia, l’autore dell’opera monumentale sulla cultura dei popoli del Medio Oriente Sur les Chevaux Orientaux et Provenant des Races Orientales, Jan Jonston, l’autore del primo libro di zoologia in Polonia, ed inoltre Michał Boym, creatore di uno dei primi libri illustrati europei sulla natura dell’Asia Orientale.

La mostra comprende anche – scritti con l’oro e l’argento su porpora, riccamente decorati e splendidamente illuminati – i codici manoscritti, le rilegature d’argento, gli enormi libri liturgici medievali, i libri di preghiere in miniatura, i monumenti della letteratura slava ecclesiastica antica e della cultura armena; i più vecchi libri stampati in cirillico ed ebraico, le opere dalla biblioteca del re Sigismondo Augusto, i manoscritti del mondo orientale, i tesori della cartografia, tra di loro il raffinato manoscritto rinascimentale della Geografia di Tolomeo, i portolani di Angelo Freducci e Antonio Millo. È esposta anche una lettera d’amore del 1444.

Le visite individuali alla mostra sono possibili sei giorni alla settimana (escluso il martedì) dalle 11:00 alle 19:00. I visitatori possono utilizzare audioguide in polacco e inglese. L’audioguide in italiano non è disponibile.

È possibile visitare la mostra con guida in italiano. Per concordare i dettagli, vi preghiamo di contattarci via e-mail:  a.rudzinski@bn.org.pl

NOTA: Ogni mercoledì dalle 17:30 alle 19:00 sono previsti orari di silenzio. Durante questo periodo, gli schermi e gli altri dispositivi che emettono suoni all’interno della mostra saranno spenti. La mostra è visitabile solo individualmente. Vi preghiamo di parlare a bassa voce e di silenziare i vostri cellulari e gli altri dispositivi elettronici.

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